Apulia Retrocomputing. Progetto Galaksija Replica

Il contesto attuale ha spinto l’Associazione a realizzare un prototipo di computer Galaksija basato sul chip Zilog Z8O.

Questo calcolatore nasce negli anni ’80, nell’ex Jugoslavia, grazie all’idea avuta da Voja Antonic durante una vacanza in Montenegro, in cui si trovò a riflettere sulla possibilità di creare un computer a portata di tutti che non sfruttasse costose schede grafiche, ma che generasse la propria interfaccia usando unicamente la CPU. Nacque così un computer fai-da-te, basato su una versione modificata di Basic che chiunque avesse un minimo di conoscenze informatiche poteva assemblare e programmare. L’idea, nata in questo giovane con la passione per i computer e buone conoscenze del Basic, trovava le proprie radici nella condizione economica della Jugoslavia di quel periodo, in cui qualsiasi importazione di valore superiore a 1.500 dinari (circa 70 euro) era proibita, rendendo di fatto inaccessibile qualunque forma di elettronica appena più evoluta di un asciugacapelli domestico.

L’Apulia retrocomputing, quindi, decisa a riportare in vita questo stupendo prodotto dell’ingegno, ha iniziato con il reperimento di file di dump delle ROM e delle scansioni, in bassa risoluzione, delle riviste d’epoca, utili per il rinvenimento dei dettagli tecnici. Successivamente è stato condotto un laborioso image editing per ottenere il disegno del PCB, il quale poi è stato affidato ad Antonio Caradonna, responsabile del Laboratorio. Caradonna decise di realizzare il PCB utilizzando gli stessi metodi artigianali, o quasi, con cui venne realizzato l’originale, rinunciando ai moderni processi industriali. Nonostante le evidenti maggiori difficoltà, tale scelta è stata perseguita per l’elevato fattore formativo, in termini di nozioni ed esperienze che l’associazione sarebbe poi stata in grado di usare in analoghi progetti futuri.

Successivamente è stata eseguita la verifica delle dimensioni del disegno e la pulitura della basetta ramata. A quel punto, i responsabili del progetto si accorsero che il disegno del PCB risultava troppo grande rispetto alla basetta, per cui è stata effettuata una delicata opera di ritaglio dei margini del disegno, in modo che le dimensioni coincidessero con quelle della basetta ramata.

Concluso anche tale passaggio, si passò al primo tentativo di realizzazione, effettuato con il metodo del Press-n-Peel. Il trasferimento delle tracce sulla basetta tuttavia non risultò soddisfacente, per cui è stato effettuato un ulteriore tentativo, effettuando la stampa del PCB su foglio mediante stampante laser e in seguito utilizzando un trasferimento termico sulla basetta tramite sorgente di calore. Con questo secondo tentativo il risultato si è rivelato di buona qualità, pertanto si è proceduto con l’incisione con cloruro ferrico, ottenendo un ottimo risultato.

Il rame, giunti ormai al termine, è stato sottoposto a un processo ossidativo e in seguito ricoperto da uno spray protettivo isolante. Infine, il computer, ormai pronto, è stato assemblato e passato da Caradonna a Gianfranco Mazzarello, responsabile del debugging, ovvero la verifica di corrispondenza tra PCB e disegno iniziale, la verifica di continuità delle tracce e il test dei componenti.

La sonda logica, inizialmente utilizzata a tal fine, si è rivelata uno strumento insufficiente allo scopo, quindi l’associazione ha deciso di acquistare un oscilloscopio con cui condurre gli esami voluti. Quando ormai si riteneva concluso il progetto, l’esame dei circuiti di uscita video mostrò solo segnali di sincronismo video, senza alcuna trasmissione di immagini.

Ulteriori e più approfondite ricerche così portano a capire che il progetto del Galaskija non è compatibile con i processori Z80 attualmente in commercio, pertanto Mazzarello ha deciso di “sacrificare” uno Z80 del 1983, ottenendo una riproduzione fedele e, teoricamente, funzionante.

Purtroppo gli ultimi test hanno continuato a fornire esiti negativi, e solo grazie alla verifica di ROM, RAM e del BUS si rinvenne un piedino di un circuito integrato piegato sotto il corpo dello zoccolo.

Finalmente, con notevoli precauzioni e qualche pressione sui circuiti integrati, la riproduzione di Galaksija ha funzionato appieno!